La segnaletica di sicurezza è presente in qualsiasi luogo a frequentazione pubblica, dagli ambienti di lavoro a quelli di aggregazione collettiva. È obbligatoria nei cinema, nei parcheggi, nei centri commerciali, nelle scuole e negli alberghi.
Utilizzando dei segnali comprensibili internazionalmente, devono indicare la via di fuga verso l’esterno in assenza di elettricità, sfruttando un impianto di illuminazione indipendente dalla rete principale.
La corrente può mancare in qualsiasi momento, per esempio a causa di forti temporali, di un incendio, di lavori in corso o di sovraccarico della rete. In questi casi, la sicurezza pubblica è assicurata dall’illuminazione e segnaletica di sicurezza che, per essere efficace, deve rispettare determinate norme.
Cos’è e come funziona l’illuminazione di sicurezza
Nel campo della sicurezza fisica, l’illuminazione di sicurezza deve consentire, quando l’illuminazione normale non funziona, l’evacuazione sicura e facile delle persone verso l’esterno.
Questo tipo di illuminazione deve essere presente per legge sia nei luoghi di lavoro che negli edifici pubblici. Deve essere chiara, ben visibile e comprensibile internazionalmente, per indicare la via di fuga verso l’esterno in caso di assenza di illuminazione artificiale.
Il suo scopo è quindi di permettere alle persone di orientarsi all’interno dell’edificio, identificare le vie di fuga, trovare facilmente i dispositivi di sicurezza e di estinzione degli incendi e dunque abbandonare la zona.
L’illuminazione di sicurezza è integrata nell’edificio in fase di progettazione. Viene poi installata e testata per verificare la compatibilità con i testi normativi e gli standard di prodotto.
Illuminazione di sicurezza: cosa dice la normativa?
La normativa italiana regolamenta l’illuminazione di sicurezza nelle norme CEI e UNI, oltre che in diversi decreti ministeriali che si esprimono in materia di progettazione, realizzazione, certificazione, abilitazioni e sanzioni.
Stando a questo complesso legislativo, tutti i segnali di evacuazione devono essere illuminati in modo da indicare la via di esodo. I segnali e la relativa illuminazione devono essere installati ad almeno 2 metri da terra; il segnale di sicurezza andrebbe installato, se possibile, entro i 20° di inclinazione sopra la vista orizzontale.
Se non è possibile la visione diretta di un’uscita di emergenza, si dovrà installare un cartello direzionale illuminato che indichi il percorso verso la via di esodo.
L’illuminazione di sicurezza sul lavoro
L’illuminazione di sicurezza deve interessare tutti i locali ai quali ha accesso il pubblico, i locali tecnologici ad alto rischio nei quali opera il personale, i percorsi per raggiungere le uscite di sicurezza e la relativa segnaletica.
Le norme tecniche UNI e CEI disciplinano l’illuminazione di sicurezza in base al tipo di ambiente di lavoro in cui si opera. L’illuminazione di sicurezza è obbligatoria
per le vie e le uscite di sicurezza, per i luoghi in cui si svolgono attività pericolose, in presenza di materiali esplodenti o infiammabili e in presenza di oltre 100 lavoratori.
Se l’inserimento dell’illuminazione di sicurezza non è automatico, occorre predisporre dispositivi di accensione manuali in posizioni facilmente accessibili. Le vie di uscita devono essere chiaramente segnalate e deve essere previsto un sistema di illuminazione di sicurezza ad inserimento automatico.
Se il magazzino è destinato contenere merci soggette a prescrizioni di sicurezza contro l’incendio o l’esplosione occorre verificare se l’impianto elettrico è soggetto rispettivamente alla norma CEI 64-8, Sez. 751, o alla norma CEI 31-33.
Per quanto riguarda il posizionamento dell’illuminazione di sicurezza in ambienti di lavoro, la sorgente centralizzata di alimentazione dei servizi di sicurezza deve essere installata a posa fissa in un luogo appropriato accessibile solo a persone addestrate. Non deve inoltre essere influenzata negativamente dai guasti all’alimentazione ordinaria.
La norma CEI 64-8 art. 563.1 definisce inoltre che il circuito che alimenta l’illuminazione di sicurezza deve essere indipendente e fisicamente separato dagli altri circuiti, in modo
da non compromettere l‘integrità del circuito di sicurezza a causa di un guasto o un intervento sugli altri circuiti.